Il mio ultimo film hard - A Sara Tommasi

Cara Sara, nonostante io ti segua ormai da tempo, questo è il primo post che ti dedico, e vorrei dirti che sei pazza come un cactus. 
Sei pazza e lo si vede dai tuoi occhi che assomigliano a due pozzi senza fondo. 

Pazza, pazzissima. Il tuo corpo è consumato dalla pazzia.

I tuoi seni sono enormi e gommosi, e tutto il resto è grottesco ed emaciato.

Sei sgraziata come una scultura non ancora terminata e quelle parrucche colorate sono soltanto un goffo tentativo di mascherare l'atmosfera lugubre che impregna ogni fotogramma di questo film.

Cara Sara, ho apprezzato la varietà delle scene, la scelta delle location e degli attori.

Ho notato con piacere che hai anche girato una scena di amore saffico, e che sei riuscita senza grosse difficoltà a gestire più uomini contemporaneamente.

Non che avessi dubbi a riguardo.

Non condivido invece la scelta di tenere la musica come sottofondo, cosa che mi ha ricordato i porno soft delle televisioni private di quando si era più piccoli.
Anche la frase "Sono Sara Tommasi, e ciuccio bene i vasi" mi ha lasciato piuttosto perplesso.
Tra tutte le parole di uso comune che si utilizzano per indicare ironicamente il pene, non mi pare di aver mai sentito riferimenti di sorta ai vasi.


Cara Sara, presto morirai.
E sebbene l'ipotesi che la colpa possa essere degli alieni o dei neoborbonici o della Signora in Giallo resti affascinante e suggestiva, morirai solo perché sei completamente pazza.


Ti ricorderemo. Per le autogratificazioni sessuali, per la dura battaglia al signoraggio bancario,  perché ti si odia, perché ti si ama, e perché gli alieni ti hanno messo un chip nel cervello.
Per questo ti ricorderemo.


Quanti ricorderemo di quelli che dicono di essere persone migliori di te?